Il fisco sul web: Semplificare, assistere il contribuente e rendere trasparente l’imposta

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Nei giorni di grande polemica sul redditometro appena lanciato dall’Agenzia delle Entrate, può essere utile vedere che succede altrove.

 

Si può iniziare scaricando il software dal sito dell’Agenzia per rendersi conto della sua complessità e di quello che un contribuente può essere chiamato a conservare e ricordarsi del proprio profilo di spesa. Scontrini, fatture commerciali, risparmio, insomma molti dati. Molto rilevante è soprattutto l’allegato A, ovvero come l’Agenzia utilizzerà i dati in suo possesso, oppure quelli Istat sui consumi medi disponibili per le diverse attività e voci merceologiche. La compilazione del file è lunga e si devono avere a diposizione molte informazioni, che chi non compila direttamente e personalmente la dichiarazione non ha sul momento – ad esempio, costo polizza pensionistica, spese universitarie figli, ecc.  Un costo di adempimento non trascurabile.  

 

Altro percorso interessante è esaminare il Tax calculator messo a diposizione degli utenti dal Tax Policy Institute a questo indirizzo. Questo organismo è un istituto indipendente formato dall’Urban Institute e dal Brookings Institution e praticamente è la bibbia della tax policy statunitense. Il calculator è davvero straordinario, chiaro e molto flessibile per il contribuente. Ma anche il sito vale una visita per la quantità enorme di dati, fatti, studi and the like.

 

Poi abbiamo in Francia il sito accademico di Thomas Piketty, insieme a Camille Landais ed Emmanuel Saez, che oltre a proporre una completa riforma fiscale per aumentare la progressività, l’eguaglianza e la giustizia fiscale, permette a ciascuno di definire la propria riforma fiscale (scegliendo classi di reddito, aliquote, esenzioni e detrazioni e  di simularne gli effetti economici e distributivi – scegliendo le aliquote marginali e gli altri parametri dell’imposta. Un sito e un lavoro davvero impressionante. E non è un sito del governo ma di tre studiosi. E non riguarda solo l’income tax ma tutte le imposte e in particolare quelle sul patrimonio e la ricchezza, che attirano un’attenzione morbosa in Italia.

 

Molto interessante è anche il sito del Department of the Treasury statunitense attraverso il quale si può arrivare all’IRS (Internal Revenue Service) dove si trovano molte informazioni, le aliquote e gli scaglioni e tutti i consigli per compilare una dichiarazione elettronica con vari moduli (filing information for tax return) oppure scaricare un software a pagamento, oppure addirittura scegliere un tax adviser a pagamento. 

 

Siamo sulla buona strada, va riconosciuto che almeno sul web, il fisco in Italia ha fatto molti progressi. Ma molto si può e si deve ancora fare… Adelante Pedro con juicio! 

 

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