Equiparazione fiscale grande passo in avanti per il mercato del risparmio gestito in Italia

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Intervisata ad Alessandro Ceccaroni presidente della Società di Gestione del Risparmio Agora Investments, pubblicata su Il Giornale. 

La realtà italiana delle società di gestione del risparmio (SGR) è caratterizzata da società appartenenti a gruppi bancari o assicurativi. Quali sono i limiti di questo sistema?
Indubbiamente questa delle SGR possedute da banche, per le sue dimensioni, è una anomalia tutta italiana. Nei paesi anglo-sassoni i gestori professionali indipendenti, che nulla hanno a che vedere con banche e assicurazioni, sono il punto di riferimento per gli investitori. E’ peraltro evidente come gli investitori italiani comincino a manifestare una crescente disaffezione per le banche e purtroppo anche per i prodotti di risparmio gestito – che invece ultimamente sono divenuti assai trasparenti.
 
In questo contesto, quali sono i punti di forza di una SGR indipendente?
Le SGR indipendenti come la nostra non soffrono dei conflitti di interesse che derivano dall’appartenenza ad un gruppo bancario o assicurativo. Non essendo soggetti a politiche commerciali decise dall’alto e non avendo rapporti con le grandi aziende (che emettono azioni e obbligazioni) noi operiamo nell’interesse dei clienti gestiti in completa autonomia di giudizio. Il nostro processo d’investimento non è di tipo burocratico: le operazioni finanziarie vengono decise ed eseguite con rapidità ed efficienza. In ultima analisi nel medio termine ciò si traduce in maggior rendimento per l’investitore.
 
Come vengono distribuiti i prodotti finanziari in Italia? Quali sono i costi del sistema distributivo?
E’ ben noto che in Italia gran parte delle risorse vanno a remunerare la rete di vendita e si investe ben poco nella qualità della gestione. La concorrenza c’è, ma non è basata sulla performance. Piuttosto, c’è una gara a rubarsi l’un l’altro i promotori finanziari, a colpi di incentivi. Il promotore che cambia “casacca” viene poi quasi costretto a spremere il cliente affinché la società di distribuzione (banca o SIM) possa recuperare i costi legati al reclutamento. Purtroppo il risparmiatore italiano tipico accetta (quasi) tutto ciò che gli viene propinato allo sportello bancario o dal promotore, senza troppo discernimento. E fino a che continuerà a farlo il mercato non potrà dirsi realmente maturo.
 
Il decreto “Milleproroghe” prevede misure a favore dell’industria del risparmio gestito: che impatto avranno sul mercato?
Il risparmio gestito italiano era penalizzato dal fisco (fino al 30 giugno 2011 la tassazione del 12,50% incide direttamente sui fondi piuttosto che sul risparmiatore) nonché dalla concorrenza di prodotti con una regolamentazione meno stringente. L’equiparazione fiscale che parte dal 1° luglio p.v. è un grande passo avanti. Per il venditore rimane la convenienza a collocare prodotti esteri ma il risparmiatore dovrebbe opporre resistenza: senza vantaggi di tipo fiscale i prodotti esteri offrono meno garanzie all’investitore. Infatti, la normativa italiana in materia di stabilità e trasparenza è ottima; sarei dunque soddisfatto se gli standard di regolamentazione dei fondi comuni italiani fossero estesi anche agli altri prodotti di investimento, in particolare ai prodotti assicurativi.
 
I fondi comuni sono tra i prodotti finanziari più trasparenti. Ciò non ha impedito alcuni casi di mala gestione. Si può fare qualcosa in più?
Sono rarissimi i casi di mala-gestio ascrivibile a fondi comuni. Le perdite dovute agli scandali più eclatanti (i casi Parmalat, Cirio, Argentina, Lehman) sono state il risultato di operazioni fai-da-te di investitori mal consigliati, che si sono fidati delle raccomandazioni ricevute principalmente allo sportello bancario da personale poco qualificato in materia di investimenti finanziari. Bisogna distinguere tra consigli (spesso non disinteressati) ricevuti in banca e gestione professionale del risparmio, dove il gestore si assume piena responsabilità delle proprie scelte. Il risparmio gestito – ma bisogna saper scegliere le migliori SGR – pone al riparo dai maggiori rischi di mercato, che sono sempre dietro l’angolo.
 
 
 

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